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A 31 anni si è donna, non ragazza. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Il concetto di ragazza e quello di donna. Una società sterile che non vuole invecchiare

Lo spunto proviene da Berlino. Con vero dispiacere emerge che nelle vittime di Natale a Berlino c’è anche una donna italiana lì residente. Fortunatamente le vittime sono molto poche rispetto quanto già accaduto a Nizza pochi mesi fa. Comunque la TV nazionale definisce la vittima italiana “una ragazza” di 31 anni. L’affermazione fa sorridere e porta alla riflessione. Chi sono le ragazze e chi le donne? Oggettivamente una ragazza si colloca tra i 16 e 20 anni. Una giovane donna nella fascia d’età 20-28. Certamente donna dai trenta in poi. Perchè la TV di Stato insiste in stereotipi da pubblicità e società dei consumi? La percezione di “sempre giovani” è la finzione della Rai?

Il bisogno d’essere sempre giovani è ovviamente una finzione. Serve all’immaturità. Fin qui va bene, purché non evolva in aspetti negativi. Questa negatività si chiama, ad esempio:

  • alta conflittualità di coppia quindi divorzi al 43% (dato ISTAT)
  • nella conflittualità ci sono gli abbandoni tra coppie non coniugate al 60% (dato stimato)
  • bassa fertilità e quindi minori figli;
  • eccessiva tendenza a consumare beni e servizi. Quante scarpe ha ogni donna nei suoi armadietti? Se si volessero valorizzare a costo d’acquisto gli indumenti posseduti da ogni donna, saremmo tra i 25/35mila euro! Forse è un eccesso.
  • la stupidata della nuova definizione di “sindaca”. Il sindaco è un personaggio pubblico, non soggetto al genere maschile o femminile. Il sindaco è un funzionario eletto per fare del bene alla comunità. Punto. Cercare nella carica un genere vuol dire portare l’impegno alle conseguenze della relazione maschio-femmina. Queste sono le “fisse” della teoria del gender. Qualcosa che ha fatto il suo tempo e possiamo archiviare.

Sono solo dettagli, è vero. Indicano però una immaturità “pubblica” che si riversa su quella individuale.

Come a dire che il “pesce puzza dalla capa”.

Infatti nell’ambito dell’immaturità si coglie anche il Capo dello Stato, incapace di portare ad elezioni politiche il Paese, come richiesto.

Bisogna sempre partire dal vertice per capire cosa non funziona.

Riuscirà l’individuo a sganciarsi dall’immaturità pubblica? 

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